L’UE approva la riforma sul copyright, ecco i cambiamenti che ci aspettano

Il Parlamento europeo ha approvato in data 26 Marzo 2019 il testo della direttiva per la riforma sul copyright nel mercato unico digitale

La nuova riforma sul copyright consentirà ai titolari di diritti d’autore quali editori di notizie, musicisti e artisti di ottenere maggiori compensi derivanti dallo sfruttamento delle loro opere su piattaforme online, rendendoli così più tutelati nei confronti dei giganti del web quali Facebook e Google.

In futuro i gestori delle piattaforme online saranno i diretti responsabili dei contenuti caricati sui loro siti internet. Precedentemente tale onere ricadeva sugli utenti e per questo i creatori incontravano estrema difficoltà nell’ottenere una remunerazione adeguata da parte dei titolari delle piattaforme.

Viene così eliminato un vuoto legislativo che impediva la corretta applicazione dei diritti e degli obblighi del diritto di copyright di lunga data anche online.

Il relatore sul testo del diritto d’autore Axel Voss (EPP, DE) ha dichiarato:

“La riforma sul copyright è necessaria per correggere una situazione che permette a poche aziende di guadagnare ingenti somme di denaro senza remunerare adeguatamente i migliaia di creativi da cui dipendono.

Sono inoltre lieto che il testo concordato oggi protegga in particolare le imprese in fase di avviamento. Le aziende leader di domani sono le start-up di oggi e la diversità dipende da un profondo bacino di aziende giovani, innovative e dinamiche.

Si tratta di un accordo che protegge la vita delle persone. Salvaguarda la democrazia difendendo un panorama mediatico diversificato, rafforza la libertà di espressione ed incoraggia la creazione di nuove imprese e lo sviluppo tecnologico. Aiuta a rendere Internet pronta per il futuro, uno spazio a beneficio di tutti, non solo di pochi potenti“.

Le piattaforme non interessate

La riforma non desidera, però, eliminare la libertà di espressione che ha da sempre caratterizzato Internet e a tal fine piattaforme online quali enciclopedie online senza fini commerciali come Wikipedia, o piattaforme software open source quali GitHub e contenuti quali “snippet”, “meme” e “GIF” sono stati esplicitamente esclusi dall’ambito di applicazione delle direttive.

Inoltre le piattaforme start-up saranno soggette ad minori obblighi rispetto a quelle più consolidate in modo da facilitarne lo sviluppo.

Nel caso desideriate avere più informazioni in merito contattateci all’indirizzo email brevbett@studiobettello.com o al numero telefonico 0444-288411.